Macho Free Zone/Safe in the City [Non una sfilata. E' la "Scalata"]

La Scalata ha visto protagoniste targate Macho Free Zone [Sicure che basti?], Caccadura [felpe e serigrafie], Sugarbabe [vampirella e tote], Vivian Lorca e Miss Cencetti [Io samurai, tu geisha.]
Tutte salivano e scendevano dalle scale. Tutte vestivano modi diversi di essere per nascondersi, proteggersi, vivere. Una meravigliosa presentatrice ha tenuto il ritmo assieme al cigno venuto fuori da un brutto anatroccolo mimetizzato tra giornali e riviste [pur di proteggersi e passare inosservata]. Una "scalata" che ci ha appassionato, fatto ridere, fatto pensare. In maniera creativa, divertente, intelligente, queste fantastiche donne ci hanno raccontato i mille modi in cui vestiamo, le nostre paure, le nostre maschere, i nostri travestimenti. Così per la mimetica d'ordinanza di chi teme violenza: il "modello urbano". Così per le donne al naturale, quelle tornate alle origini a tal punto che "potrebbe pisciarle addosso un cane". Poi c'e' colei che non teme nulla, che va in giro la sera armata. Divisa simil-militare, sensualità oltre il cappotto e frustino alla mano. Ci sono anche Vampirella e Tote: loro donne della notte che possono nascondersi da sguardi indiscreti tirando su un bel cappuccio.
C'e' il modello da operaia. Mille strati per ogni uso. Pronte per il lavoro, per il giorno, per la sera, per la notte.
C'e' ancora il modello "dancefloor" (donna con sacco di juta antimolestia). E il modello "Armageddon" (donna con armatura anti-stupronelparco). C'e' il "modello stradale" (donna con lampade e catarifrangenti). E per finire c'e' la geisha e il suo samurai. Una sfilettata di cetrioli e banane al sangue. Un colpo secco. Sorpresa e dolore indotto tra i presenti :). Il principio che in qualche modo unisce la presentazione dei travestimenti è lo stesso della campagna grafica: "Sicure che basti?". In ogni caso uno spettacolo bellissimo. Davvero bravissime!

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